Orsa Maggiore (Costellazione)

Da Caos per caso.
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Narra la leggenda che Callisto fosse la preferita tra le compagne di Artemide, la dea della caccia nell'antica Grecia.

Le compagne di caccia di Artemide avevano regole molto severe: si vestivano come lei, come lei tenevano i capelli legati con un nastro bianco e la tunica chiusa da una spilla e non dovevano mai innamorarsi di nessun uomo.

Un pomeriggio, mentre se ne stava sdraiata vicino al suo arco a riposare in un ombroso boschetto, Zeus la vide e se ne innamorò all'istante allora le si sdraiò accanto e l'abbracciò e la fece sua. Poi se ne tornò sul Monte Olimpo. La fanciulla non fu capace di tornare da Artemide e dalle altre ninfe per aver rotto il giuramento di castità e fuggì nella foresta.

Quando Callisto diede alla luce il figlio gli diede nome Arcas. Era, la moglie di Zeus, si accorse subito che suo marito l'aveva tradita e decise di vendicarsi sulla sua rivale; così trasformò Callisto in un'orsa, brutta e goffa.


Costellazione orsa maggiore.png

Per quindici anni Callisto vagò per i boschi sotto le spoglie di orsa, ma la sua mente era rimasta umana. Era stata una cacciatrice e adesso era cacciata. Un giorno si trovò faccia a faccia con suo figlio Arcas. Lei lo riconobbe e cercò di avvicinarglisi, ma lui indietreggiò terrorizzato pensando che l'orsa volesse aggredirlo, non sapeva infatti che quella era sua madre. Allora alzò la lancia per colpirla, questa fuggì e Arcas la rincorse. L'avrebbe trafitta con una lancia, se Zeus non fosse intervenuto mandando una tromba d'aria che li trasportò entrambi in cielo, dove il dio tramutò Callisto nella costellazione dell'Orsa Maggiore e Arcas in quella di Boote (il guardiano dell'Orsa).

Era si arrabbiò ancora di più quando scoprì che Callisto era stata innalzata alla gloria del cielo; si consultò quindi con i suoi genitori adottivi Teti e Oceano, dèi del mare, e li persuase a non permettere mai all'orsa di bagnarsi nelle acque del mare. Infatti, come i vede dalle latitudini medio settentrionali, l'orsa non scende mai sotto l'orizzonte.

Tanti nomi un'unica costellazione

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Europa

Il nome mediterraneo più classico per quest'asterismo è quello latino Septemtrio (genitivo septemtrionis), derivante da septem (sette) e triones (plurale che sta per "buoi da lavoro"), dove i "sette buoi" sono le sette stelle del Grande Carro; il nome in seguito divenne sinonimo delle due "Orse" (Orsa Maggiore e Orsa Minore), e poi di "nord" ("settentrione"). Dal nome greco Arktos (Orso) deriva invece, sempre per confronto con queste due costellazioni, i termini "artico" e "Artide".

In Francia del sud si usa talvolta il nome Casserole (casseruola) per indicare questo asterismo; più a nord, in Inghilterra, è più diffuso il nome Plough (aratro): non è infatti difficile riconoscere la forma di un aratro quando il Grande Carro è disposto verso nord-ovest, ossia inclinato di 90° in posizione discendente.

Nel Paesi nordici sono diffusi i nomi Karlavagnen, Karlsvogna, e 'Karlsvognen, tutti col significato di Carro di Carlo, con riferimento a Carlo Magno; in Germania prevale invece il nome Großer Wagen (Gran Carro), come del resto anche in gran parte dell'area del Mediterraneo.

Nei Paesi slavi è invece noto come Grande Mestolo, così come nel Nord America (Big Dipper).

Asia

Secondo l'astronomia Hindu, l'asterismo è chiamato (Vrihat) Sapta Rishi, col significato di Sette saggi.

In Estremo Oriente queste stelle compongono il Carro del nord; sono colloquialmente chiamate Le sette stelle del Gran Carro (cinese, coreano, in Viet Nam).

In Malesia è conosciuto come Buruj Biduk (il cucchiaio).

Nord America

In Nord America è noto come Grande Mestolo (Big Dipper) poiché le sue stelle maggiori disegnerebbero il contorno di un mestolo; questa raffigurazione sembra derivare dall'Africa.

Per i nativi americani invece è nota come un orso, curiosamente allo stesso modo del Mediterraneo; talvolta veniva immaginato come tre cuccioli che seguivano la madre oppure come tre cacciatori che inseguono un orso. L'asterismo appare anche in alcune bandiere tribali.

Altri luoghi

La Bibbia cita l'asterismo chiamandolo le sette stelle.

Note sulle stelle

Stella Polare Carro.jpg

E' importante saper riconoscere le sette stelle dell'orsa maggiore in quanto attraverso di esse si riesce a ritrovare facilmente le Stella Polare.

Prolungando 5 volte la distanza che c'è tra le due ruote posteriori del Grande Carro (la α e la β) si arriva infatti direttamente alla Stella Polare.