Ginkgo
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Nome Latino: Ginkgo biloba L.
Famiglia: Ginkgoaceae
Origine: Cina
Dimensioni
Altezza: 25-40
Aspetto
Aspetto: Albero
Portamento: eretto
Forma: Chioma slanciata, con pochi rami
Radice: grigia, suberosa con solchi e fessure irregolari\n\n
Fusto: eretto, rami rivolti verso l'alto\n\n
Descrizione delle foglie
foglie flabellate (a ventaglio), verde scuro, inserzione alterna su corti brachiplasti, base cuneata, bilobata con margine liscio; lunghe 5-8 cm con fitte nervature. In Autunno diventano di un bellissimo color giallo-oro.
Forma della foglia : A foglia larga
Gemme
verde chiaro, tondeggianti, alterne, lunghe 6 mm
Descrizione dei fiori e dei frutti
pianta dioica, con fiori unisessuati su piante diverse; F.M. ad amenti di 6-8 cm su brachiplasti di 5-6 cm, F.F. su rami terminali, poco appariscenti (sembrano dei piccoli martelletti), su corti brachiplasti di 4 cm.
Colori: ,
Periodo di Fioritura: Mar,Apr
Descrizione dei frutti
simili a piccole prugne, gialli a maturità di circa 3 cm di diametro, a maturazione emettono un odore sgradevole (butirrati); la polpa é caustica, ma i semi sono commestibili
Habitat
resiste molto bene a qualsiasi clima
Periodo vegatativo : perenne spogliante
Notizie
Malattie
Impieghi
Impiegato largamente nei parchi cittadini perché resiste molto bene a qualsiasi clima
Altri Impieghi
Ginkgo' deformazione di una parola cinese che significa 'frutto d'argento'. introdotto in Europa attorno al 1750. La pianta considerata sacra dai monaci Buddisti, ha potuto essere preservata sino ai nostri giorni. Considerato un fossile vivente, appartiene alle 'Prefanerogame' che circa 150 milioni di anni fa, (Giurassico) hanno fatto il tentativo di inventare il seme. La fecondazione avviene tramite cellule maschili mobili, che raggiungono gli ovuli tramite una pellicola d'acqua, metodo utilizzato solo dalle felci e da pochi altri alberi oggi viventi. Nei giardini si tende a piantare solo individui 'maschili' per evitare lo sgradevole odore dei frutti della pianta 'femminile'. Nel paese d'origine si utilizzano i semi come alimento, dopo aver eliminato la polpa carnosa.