Cigno (Costellazione)
Questa storia narra del figlio di un re che si chiamava Cigno.
Cigno aveva il dono di cantare in maniera molto soave.
Cigno aveva un amico che si chiamava Fetonte.
Un giorno Fetonte venne deriso dai suoi amici perché non aveva il coraggio di saltare un piccolo torrente. Allora Fetonte cercò di farsi coraggio e decise di provare a saltare nonostante la paura; riuscì a saltare, ma quando arrivò sull'altra riva del torrente scivolò e ricadde nel torrente venendo trascinato via dalla corrente.
Tutti allora si misero a correre lungo il fiume per cercare di salvare il giovane, ma arrivati a un piccolo lago non trovarono più tracce di Fetonte.
Anche Cigno accorse, ma ormai era troppo tardi, non c'era più traccia di Fetonte.
Cigno lasciò il regno dove abitava e rimase a cantare lungo il fiume il suo lamento per l'amico finché, poco alla volta si trasformò in un cigno e continuò a cantare per il suo amico perduto.
Gli astronomi hanno dedicato una costellazione a Cigno per ricordare la fedeltà della sua amicizia.
Un'altra versione: Fetonte e il carro del Sole
Cigno era un re Ligure che ricevette da Apollo il dono di cantare in maniera molto soave. Egli era amico carissimo di Fetonte, figlio di Apollo.
Un giorno Fetonte venne deriso dai compagni perché non credevano che fosse il figlio del dio Apollo. Chiese allora al padre di poter guidare il Carro del Sole e Apollo glielo concesse, ma si raccomandò di non avvicinarsi troppo alla Terra poiché il calore del Sole l'avrebbe bruciata.
Ma durante il tragitto Fetonte, dopo un’iniziale spavalderia, ebbe paura sia dell’altezza della volta celeste che della vista di quegli strani esseri che lo circondavano raffigurati nello zodiaco. Così nel mezzo della volta celeste, perse il controllo dei cavalli che trainavano il carro con il sole e uscì dalla rotta di sempre. Prima salì troppo in alto e bruciò un tratto di cielo - che diventò la Via Lattea - e poi scese verso il basso e finì col bruciare la Libia, rendendola desertica.
Quando Zeus vide ciò che stava succedendo per fermarlo fu costretto a lanciargli contro un fulmine che lo fece precipitare nell'Eridano (l’attuale fiume Po) e morì affogato.
Le sue sorelle, le Eliadi, si misero allora a urlare e piangere lungo il fiume. Cigno sentendo quei lamenti accorse, ma era troppo tardi, il suo amico era morto.
Cigno lasciò il suo regno e rimase a cantare lungo il fiume il suo lamento per l'amico finché gli dei impietositi dalla sua disperazione non trasformarono Cigno in un cigno in modo che potesse restare accanto al suo amico perduto e le sorelle di Fetonte in pioppi che costeggiano i fiumi e che piangono lacrime d’ambra (resina), in modo che gli facessero compagnia.
Alla fine Zeus commosso dal pianto del cigno e dalla sua devozione all'amico lo prese e lo portò nel firmamento a memoria della fedeltà dell'amicizia.