Differenze tra le versioni di "Andromeda (Costellazione)"
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L'eroina di questa storia è la bella Andromeda, la figlia dell'inetto re etiope Cefeo e della vanitosa regina Cassiopea, dalla smisurata vanagloria. | L'eroina di questa storia è la bella Andromeda, la figlia dell'inetto re etiope Cefeo e della vanitosa regina Cassiopea, dalla smisurata vanagloria. | ||
− | + | [[Image:Paul_Gustave_Dore_Andromeda.jpg|thumb]]Le disgrazie di Andromeda cominciarono il giorno in cui sua madre sostenne di essere più bella persino delle Nereidi, un gruppo di ninfe marine particolarmente seducenti. Le Nereidi, offese, decisero che la vanità di Cassiopea aveva decisamente superato i limiti e chiesero a Poseidone, il dio del mare, di darle una lezione. Per punizione, Poseidone mandò un mostro terribile (alcuni dicono anche un'inondazione) a razziare le coste del territorio del re Cefeo. Sbigottito per le devastazioni, con i sudditi che reclamavano una sua reazione, l'assediato Cefeo si rivolse all'Oracolo di Ammone per trovare una via d'uscita. Gli fu detto che per quietare il mostro doveva sacrificare la sua figlia vergine. | |
− | Le disgrazie di Andromeda cominciarono il giorno in cui sua madre sostenne di essere più bella persino delle Nereidi, un gruppo di ninfe marine particolarmente seducenti. Le Nereidi, offese, decisero che la vanità di Cassiopea aveva decisamente superato i limiti e chiesero a Poseidone, il dio del mare, di darle una lezione. Per punizione, Poseidone mandò un mostro terribile (alcuni dicono anche un'inondazione) a razziare le coste del territorio del re Cefeo. Sbigottito per le devastazioni, con i sudditi che reclamavano una sua reazione, l'assediato Cefeo si rivolse all'Oracolo di Ammone per trovare una via d'uscita. Gli fu detto che per quietare il mostro doveva sacrificare la sua figlia vergine. | ||
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Ecco che allora l'innocente Andromeda fu incatenata a una costa rocciosa per espiare le colpe della madre, che dalla riva guardava in preda al rimorso. Secondo la leggenda questo evento si verificò sulle coste del Mediterraneo, a Joppa (Jaffa), la moderna Tel Aviv. Mentre Andromeda se ne stava incatenata alla rupe battuta dalle onde, pallida di terrore e in lacrime per la fine imminente, l'eroe Perseo, fresco dell'impresa della decapitazione di Medusa la Gorgone, capitò da quelle parti. Il suo cuore fu rapito alla vista di quella fragile bellezza in preda all'angoscia. | Ecco che allora l'innocente Andromeda fu incatenata a una costa rocciosa per espiare le colpe della madre, che dalla riva guardava in preda al rimorso. Secondo la leggenda questo evento si verificò sulle coste del Mediterraneo, a Joppa (Jaffa), la moderna Tel Aviv. Mentre Andromeda se ne stava incatenata alla rupe battuta dalle onde, pallida di terrore e in lacrime per la fine imminente, l'eroe Perseo, fresco dell'impresa della decapitazione di Medusa la Gorgone, capitò da quelle parti. Il suo cuore fu rapito alla vista di quella fragile bellezza in preda all'angoscia. | ||
− | + | [[File:Perseo_e_Andromeda-Giorgio_Vasari.jpg|thumb|left]]In un primo momento Perseo credette che Andromeda fosse una statua di marmo. Ma il vento che le scompigliava i capelli e le calde lacrime che le scorrevano sulle guance gli rivelarono la sua natura umana; allora le chiese chi fosse e perché era incatenata lì. Andromeda, completamente diversa dalla sua vanitosa madre, in un primo momento, per timidezza, neanche gli rispose; anche se l'attendeva una morte orribile fra le fauci bavose del mostro, avrebbe preferito, per modestia, nascondere il viso tra le mani se non le avesse avute incatenate a quella roccia. Alla fine, gli raccontò la sua storia, che interruppe improvvisamente, lanciando un urlo di terrore alla vista del mostro che, avanzando fra le onde, si muoveva verso di lei. | |
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Un attimo di pausa, per chiedere ai genitori di Andromeda di concedergli la mano della fanciulla, e Perseo si lanciò contro il mostro, lo uccise con la sua spada, liberò l'estasiata Andromeda fra gli applausi degli astanti e la fece sua sposa. Più tardi Andromeda gli diede sei figli, compreso Perses, progenitore dei Persiani, e Gorgofonte, padre di Tindareo, re di Sparta. | Un attimo di pausa, per chiedere ai genitori di Andromeda di concedergli la mano della fanciulla, e Perseo si lanciò contro il mostro, lo uccise con la sua spada, liberò l'estasiata Andromeda fra gli applausi degli astanti e la fece sua sposa. Più tardi Andromeda gli diede sei figli, compreso Perses, progenitore dei Persiani, e Gorgofonte, padre di Tindareo, re di Sparta. | ||
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Si dice che sia stata la dea greca Atena a collocare l'immagine di Andromeda fra le stelle, dove si trova tra Perseo e sua madre Cassiopea. Solo la costellazione dei Pesci la separa dal Mostro Marino, Cetus (Balena). | Si dice che sia stata la dea greca Atena a collocare l'immagine di Andromeda fra le stelle, dove si trova tra Perseo e sua madre Cassiopea. Solo la costellazione dei Pesci la separa dal Mostro Marino, Cetus (Balena). |
Versione attuale delle 20:35, 6 ott 2009
L'eroina di questa storia è la bella Andromeda, la figlia dell'inetto re etiope Cefeo e della vanitosa regina Cassiopea, dalla smisurata vanagloria.
Le disgrazie di Andromeda cominciarono il giorno in cui sua madre sostenne di essere più bella persino delle Nereidi, un gruppo di ninfe marine particolarmente seducenti. Le Nereidi, offese, decisero che la vanità di Cassiopea aveva decisamente superato i limiti e chiesero a Poseidone, il dio del mare, di darle una lezione. Per punizione, Poseidone mandò un mostro terribile (alcuni dicono anche un'inondazione) a razziare le coste del territorio del re Cefeo. Sbigottito per le devastazioni, con i sudditi che reclamavano una sua reazione, l'assediato Cefeo si rivolse all'Oracolo di Ammone per trovare una via d'uscita. Gli fu detto che per quietare il mostro doveva sacrificare la sua figlia vergine.
Ecco che allora l'innocente Andromeda fu incatenata a una costa rocciosa per espiare le colpe della madre, che dalla riva guardava in preda al rimorso. Secondo la leggenda questo evento si verificò sulle coste del Mediterraneo, a Joppa (Jaffa), la moderna Tel Aviv. Mentre Andromeda se ne stava incatenata alla rupe battuta dalle onde, pallida di terrore e in lacrime per la fine imminente, l'eroe Perseo, fresco dell'impresa della decapitazione di Medusa la Gorgone, capitò da quelle parti. Il suo cuore fu rapito alla vista di quella fragile bellezza in preda all'angoscia.
In un primo momento Perseo credette che Andromeda fosse una statua di marmo. Ma il vento che le scompigliava i capelli e le calde lacrime che le scorrevano sulle guance gli rivelarono la sua natura umana; allora le chiese chi fosse e perché era incatenata lì. Andromeda, completamente diversa dalla sua vanitosa madre, in un primo momento, per timidezza, neanche gli rispose; anche se l'attendeva una morte orribile fra le fauci bavose del mostro, avrebbe preferito, per modestia, nascondere il viso tra le mani se non le avesse avute incatenate a quella roccia. Alla fine, gli raccontò la sua storia, che interruppe improvvisamente, lanciando un urlo di terrore alla vista del mostro che, avanzando fra le onde, si muoveva verso di lei.
Un attimo di pausa, per chiedere ai genitori di Andromeda di concedergli la mano della fanciulla, e Perseo si lanciò contro il mostro, lo uccise con la sua spada, liberò l'estasiata Andromeda fra gli applausi degli astanti e la fece sua sposa. Più tardi Andromeda gli diede sei figli, compreso Perses, progenitore dei Persiani, e Gorgofonte, padre di Tindareo, re di Sparta.
Si dice che sia stata la dea greca Atena a collocare l'immagine di Andromeda fra le stelle, dove si trova tra Perseo e sua madre Cassiopea. Solo la costellazione dei Pesci la separa dal Mostro Marino, Cetus (Balena).
Così immagina Luciano di Samosata, a proposito d’Andromeda, nel dialogo fra le Nereidi e un Tritone.
Tritone: " ... quel mostro marino, o Nereidi, che voi mandate contro Andromeda, non solo non ha fatto male alcuno alla fanciulla, come credevate, ma è morto lui stesso... ".
Una Nereide: "...per mano di chi, Tritone? Forse un guerriero, esposta la fanciulla per esca, appostatosi in agguato con un buon manipolo dei suoi, gli si avventò addosso e lo uccise?...".
Tritone: "...No! Ricordate, quel Perseo che, gettato dal nonno in mare dentro una cassa, insieme con la madre, mosse voi tanto a compassione che lo portaste in salvo?...".
Una Nereide: "... So di chi parli; a quest’ora, si sarà fatto un giovane robusto e di bell’aspetto...".
Tritone: "... E' proprio costui che ha ucciso il mostro; vide Andromeda legata su di uno scoglio sporgente, bellissima, le chiome sciolte, mezzo nuda; e dapprima, compiangendo la sua sorte, le domandò la ragione di quel supplizio: poi, poco a poco, preso d’amore – era destino che la fanciulla fosse salvata – pensò di soccorrerla; e, quando il mostro spaventoso si avvicinò per divorarla, il giovinetto, impugnata la ricurva spada, con una mano calava colpi, con l’altra mostrandogli la Gorgone lo convertiva in pietra; il mostro morì. Perseo allora, sciolta la fanciulla dai lacci, porgendole una mano la sostenne, mentre ella scendeva dallo scoglio, molto sdrucciolevole, reggendosi sulla punta dei piedi. Ora Perseo la sposerà e la porterà con se ad Argo"