Differenze tra le versioni di "Linee guida per il facilitatore"

Da Caos per caso.
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Versione delle 22:22, 16 set 2018

Segui sempre le tre fasi di base del processo:

  1. descrizione della sfida
  2. costruzione del modello
  3. condivisione della storia

Mantieni il flusso nel processo. Spiega ai partecipanti il metodo LEGO® SERIOUS PLAY®. Stai allerta rispetto alle necessità dei partecipanti man mano che prosegui.

Dai una spiegazione chiara della richiesta e fa' in modo che sia utile al motivo del workshop: Durante la costruzione del processo, il facilitatore deve tenere in considerazione la conoscenza da cui partono i partecipanti.

Ogni partecipante deve aver terminato la costruzione del proprio modello prima di iniziare a lavorare in gruppo. La riflessione nel processo avviene partendo dall'individuale per poi muovere nell'ambito del gruppo.

Utilizzate attivamente i modelli di LEGO, cercate in essi le risposte, indagate sui dettagli, le storie, i pensieri, le idee che nascono da essi. Quando i modelli LEGO sono usati in questo modo, sono l'ideale per promuovere la riflessione costruttiva e il dialogo. Il facilitatore dovrebbe cercare di concentrarsi sui modelli, cioè fidarsi del metodo e tornare ai modelli ogniqualvolta sia possibile.

  1. Ricorda che fare domande alla persona che ha costruito il modello è il modo ideale per sfruttarne appieno le potenzialità. Tali domande dovrebbero essere finalizzate a esplorare il modello e/o il rapporto tra i vari modelli e le storie che possono raccontare.
  2. I modelli sono l'ideali per far emergere maggiori dettagli e sfumature nelle descrizioni dei partecipanti delle loro riflessioni; cerca di aiutare i partecipanti a concentrarsi specificamente sulle riflessioni piuttosto che sulle persone coinvolte.

Ognuno deve essere data la possibilità di spiegare il proprio modello. Dal momento che ai partecipanti è richiesto di costruire qualcosa e di fare del proprio meglio è essenziale che sentano che le loro storie sono poi ascoltate. Allo stesso modo, è importante che i loro contributi al processo siano accettati e riconosciuti, non come una semplice verità, ma per il modo in cui, quella persona condivide la propria storia da un punto di vista personale.

Vedi anche