Differenze tra le versioni di "Leonardo da Vinci"

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Decise di recarsi a Milano perché si rese conto che le potenti signorie avevano sempre più bisogno di nuove armi per le guerre interne, e riteneva i suoi progetti in materia degni di nota da parte del ducato di Milano, già alleato coi Medici.
 
Decise di recarsi a Milano perché si rese conto che le potenti signorie avevano sempre più bisogno di nuove armi per le guerre interne, e riteneva i suoi progetti in materia degni di nota da parte del ducato di Milano, già alleato coi Medici.
  
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''Signor mio Illustrissimo,''
 
''Signor mio Illustrissimo,''
  
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''Et se alchuna de le sopradicte cose a alchuno paressino impossibile et infactibile me offero paratissimo ad farne esperimento in el parco vostro o in qual loco piacerà a Vostra Excellentia, ad la quale humilmente quanto più posso me recomando. ''È a Milano che Leonardo scrisse la cosiddetta lettera d'impiego a Ludovico il Moro.
 
''Et se alchuna de le sopradicte cose a alchuno paressino impossibile et infactibile me offero paratissimo ad farne esperimento in el parco vostro o in qual loco piacerà a Vostra Excellentia, ad la quale humilmente quanto più posso me recomando. ''È a Milano che Leonardo scrisse la cosiddetta lettera d'impiego a Ludovico il Moro.
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|Leonardo da Vinci, Lettera di presentazione a Ludovico il Moro
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Così Leonardo iniziò a lavorare a Milano per Ludovico il Moro la sua prima opera fu l'Ultima Cena (1495), che iniziò a dipingere nel refettorio di Santa Maria delle Grazie.
  
Così Leonardò iniziò a lavorare a Milano per Ludovico il Moro la sua prima opera fu l'Ultima Cena (1495), che iniziò a dipingere nel refettorio di Santa Maria delle Grazie.
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Il novelliere Matteo Bandello, che ben conosce Leonardo, scrisse  
 
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{{quote|''<nowiki>«Soleva [...] andar la mattina a buon'ora a montar sul ponte, perché il cenacolo è alquanto da terra alto; solve, dico, dal nascente sole sino a l'imbrunita sera non levarsi mai il pennello di mano, ma scordatosi il mangiare e il bere, di continovo dipingere. Se ne sarebbe poi stato dui, tre e quattro dì che non v'avrebbe messa mano e tuttavia dimorava talora una o due ore del giorno e solamente contemplava, considerava ed essaminando tra sé, le sue figure giudicava. L'ho anco veduto secondo che il capriccio o ghiribizzo lo toccava, partirsi da mezzo giorno, quando il sole è in lione, da Corte vecchia ove quel stupendo cavallo di terra </nowiki>componeva, e venirsene dritto a le Grazie ed asceso sul ponte pigliar il pennello ed una o due pennellate dar ad una di quelle figure, e di solito partirsi e andar altrove.»''|Matteo Bandello, Novella LVIII}}
Il novelliere Matteo Bandello, che ben conosce Leonardo, scrisse di averlo spesso visto
 
<blockquote>''«la matina a buon'hora a montar su'l ponte, perché il Cenacolo è alquanto da terra alto; soleva dal nascente Sole sino all'imbrunita sera non levarsi mai il pennello di mano, ma scordatosi il mangiare et il bere, di continovo dipingere. Se ne sarebbe poi stato dui, tre e quattro dì, che non v'averebbe messo mano, e tuttavia dimorava talhora una o due ore al giorno e solamente contemplava, considerava et essaminando tra sé, le sue figure giudicava. L'ho anche veduto (secondo che il capriccio o ghiribizzo lo toccava) partirsi da mezzogiorno, quando il Sole è in Leone, da Corte vecchia» - sul luogo dell'attuale Palazzo Reale - «ove quel stupendo Cavallo di terra componeva, e venirsene dritto a le Gratie: et asceso sul ponte pigliar il pennello, et una o due pennellate dar ad una di quelle figure e di subito partirse et andare altrove».''</blockquote>
 
 
A Milano Leonardo trascorse il periodo più lungo della sua vita, quasi 20 anni.
 
A Milano Leonardo trascorse il periodo più lungo della sua vita, quasi 20 anni.
  
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== Ottica ==
 
== Ottica ==
Leonardo è spinto a studiare l’ottica
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Leonardo è spinto a studiare l’ottica per completare gli studi di anatomia e fisiologia e per supportare la sua attività di pittore e di studioso della prospettiva.
 
 
* per completare gli studi di anatomia e fisiologia
 
* per supportare la sua attività di pittore e di studioso della prospettiva.
 
  
 
Analizza infatti molti fenomeni legati alla visione nell’uomo:
 
Analizza infatti molti fenomeni legati alla visione nell’uomo:
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Sicuramente si è interessato alla progettazione di motivi per tessuti, uno dei quali è illustrato in un foglio accanto a studi sulla caduta di una vena d'acqua.
 
Sicuramente si è interessato alla progettazione di motivi per tessuti, uno dei quali è illustrato in un foglio accanto a studi sulla caduta di una vena d'acqua.
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== Feste e giochi ==
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Egli è molto apprezzato anche come organizzatore di feste e spettacoli, di cui segue l'intero allestimento, dalla regia alle scene e ai costumi.
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E molto amato a corte anche per la sua abilità nell'escogitare divertenti giochi di società, che costituiscono infatti uno dei passatempi favoriti dei nobili dell'epoca, come infilare monete in un bicchiere pieno d'acqua senza farla traboccare o piantare un chiodo con un unico colpo di martello.
  
 
== Cappelli ==
 
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Leonardo da qui libero sfogo alla sua fantasia, raffigurando un intero campionario di copricapi, ciascuno diverso dall'altro, alcuni effettivamente in uso all'epoca - come il terzo da destra dell'ultima fila, reso famoso da Lorenzo il Magnifico - altri forse rielaborati o addirittura inventati.
 
Leonardo da qui libero sfogo alla sua fantasia, raffigurando un intero campionario di copricapi, ciascuno diverso dall'altro, alcuni effettivamente in uso all'epoca - come il terzo da destra dell'ultima fila, reso famoso da Lorenzo il Magnifico - altri forse rielaborati o addirittura inventati.
 
== Feste e giochi ==
 
Egli è molto apprezzato anche come organizzatore di feste e spettacoli, di cui segue l'intero allestimento, dalla regia alle scene e ai costumi.
 
 
E molto amato a corte anche per la sua abilità nell'escogitare divertenti giochi di società, che costituiscono infatti uno dei passatempi favoriti dei nobili dell'epoca, come infilare monete in un bicchiere pieno d'acqua senza farla traboccare o piantare un chiodo con un unico colpo di martello.
 
  
 
== Favole ==
 
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Da esse traspare una certa tendenza alla riflessione moraleggiante, in particolare sulla necessità di indagare le leggi del mondo naturale: solo chi le conosce, infatti, è in grado di farne buon uso e di non rimanerne travolto.
 
Da esse traspare una certa tendenza alla riflessione moraleggiante, in particolare sulla necessità di indagare le leggi del mondo naturale: solo chi le conosce, infatti, è in grado di farne buon uso e di non rimanerne travolto.
  
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''Un parpaglione* variopinto e vagabondo andava, una sera, discorrendo nel buio, quando vide in lontananza un lumicino.''
 
''Un parpaglione* variopinto e vagabondo andava, una sera, discorrendo nel buio, quando vide in lontananza un lumicino.''
  
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''- Povero parpaglione - rispose il lume - Io non sono il sole, come tu ingenuamente credevi. Io sono soltanto un lume e chi non sa usarmi con prudenza, si brucia. ''
 
''- Povero parpaglione - rispose il lume - Io non sono il sole, come tu ingenuamente credevi. Io sono soltanto un lume e chi non sa usarmi con prudenza, si brucia. ''
 
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''<nowiki>* grossa farfalla notturna, simile alla falena</nowiki>''
 
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''Se voi star sano, osserva questa norma:''
 
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''EI capo ti posa e tìen la mente lieta.''
 
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''Fuggi lussuria e attienti alla dieta.''Un Leonardo attento all'igiene emerge da questo spiritoso sonetto, che contiene una serie di norme di buon senso per mantenersi in salute.
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Un Leonardo attento all'igiene emerge da questo spiritoso sonetto, che contiene una serie di norme di buon senso per mantenersi in salute.
  
 
La poesia, molto conosciuta all'epoca, non è però opera dell'artista che si limita a trascriverla, probabilmente nel periodo del suo soggiorno romano.
 
La poesia, molto conosciuta all'epoca, non è però opera dell'artista che si limita a trascriverla, probabilmente nel periodo del suo soggiorno romano.
  
 
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Versione attuale delle 16:21, 8 ago 2010

Leonardo da Vinci

Leonardo fu pittore, scultore, architetto, ingegnere, anatomista, letterato, musicista e inventore, ed è considerato uno dei più grandi geni dell'umanità.

Il 15 aprile 1452 Leonardo nasce a Vinci, una borgata di poche case a ridosso di un castello medievale posto sulle pendici del Montalbano.

Vinci, a sua volta, è a mezza via tra Firenze e Pisa.

All'età di sedici o diciassette anni si trasferisce a Firenze, dove il padre notaio lo mette a bottega presso il Verrocchio.

Fra la primavera e l'estate del 1482 Leonardo arriva a Milano, una delle poche città in Europa a superare i centomila abitanti, al centro di una regione popolosa e produttiva.

Decise di recarsi a Milano perché si rese conto che le potenti signorie avevano sempre più bisogno di nuove armi per le guerre interne, e riteneva i suoi progetti in materia degni di nota da parte del ducato di Milano, già alleato coi Medici.

Signor mio Illustrissimo,

avendo visto et considerato oramai a sufficienza le prove di tutti quelli che si reputano maestri et costruttori di macchine da guerra, et che la realizzazione di detti strumenti non sono per niente alieni dal comune uso, non posso derogare ulteriormente dal farmi ricevere da Vostra Excellentia, aperendo a quella i secreti mei, et appresso offerendoli ad omni suo piacimento in tempi opportuni.

  1. Ho modi de ponti leggerissimi et forti, et acti ad portare facilissimamente et cum quelli seguire et alcuna volta [secondo le occurrentie] fuggire li inimici
  2. So de una terra toglier via l'acqua de' fossi.
  3. Ho ancora modi de fabricare bombarde commodissime et facile ad portare et cum quelle buttare minuti saxi, a di similitudine quasi di tempesta, et cum el fumo di quella dando grande spavento a l'inimico cum grave suo danno et confusione etcetera.
  4. Et quando accadesse essere in mare, ho modi de molti instrumenti actissimi da offender et defender, et navili che faranno resistentia al trarre de omni grossissima bombarda, et polver et fumi.
  5. Farò carri coperti securi et inoffensibili, e quali intrando intra li inimica cum sue artiglierie, non poterà arrecare danno alcuno a le fanterie.
  6. Occurrendo di bisogno farò bombarde et mortai di bellissime et utile forme, fori del comune uso.
  7. In tempo di pace credo satisfare benissimo ad paragone de omni altro in architectura, in compositione de edificii et publici et privati, et in conducer aqua da uno loco ad uno altro.
  8. Item conducera in sculptura di marmore, di bronzo et di terra; similiter in pictura sia che si possa fare ad paragone de omni altro, et sia chi vole.
  9. Anchora si potera dare opera al cavallo di bronzo che sara gloria immortale et eterno honore de la felice memoria del Signor Vostro patre et de la inclyta casa Sforzesca.

Et se alchuna de le sopradicte cose a alchuno paressino impossibile et infactibile me offero paratissimo ad farne esperimento in el parco vostro o in qual loco piacerà a Vostra Excellentia, ad la quale humilmente quanto più posso me recomando. È a Milano che Leonardo scrisse la cosiddetta lettera d'impiego a Ludovico il Moro.

Leonardo da Vinci, Lettera di presentazione a Ludovico il Moro

Così Leonardo iniziò a lavorare a Milano per Ludovico il Moro la sua prima opera fu l'Ultima Cena (1495), che iniziò a dipingere nel refettorio di Santa Maria delle Grazie.

Il novelliere Matteo Bandello, che ben conosce Leonardo, scrisse

«Soleva [...] andar la mattina a buon'ora a montar sul ponte, perché il cenacolo è alquanto da terra alto; solve, dico, dal nascente sole sino a l'imbrunita sera non levarsi mai il pennello di mano, ma scordatosi il mangiare e il bere, di continovo dipingere. Se ne sarebbe poi stato dui, tre e quattro dì che non v'avrebbe messa mano e tuttavia dimorava talora una o due ore del giorno e solamente contemplava, considerava ed essaminando tra sé, le sue figure giudicava. L'ho anco veduto secondo che il capriccio o ghiribizzo lo toccava, partirsi da mezzo giorno, quando il sole è in lione, da Corte vecchia ove quel stupendo cavallo di terra componeva, e venirsene dritto a le Grazie ed asceso sul ponte pigliar il pennello ed una o due pennellate dar ad una di quelle figure, e di solito partirsi e andar altrove.»
Matteo Bandello, Novella LVIII

A Milano Leonardo trascorse il periodo più lungo della sua vita, quasi 20 anni.

Gli studi di Leonardo da Vinci

Leonardo inventò, studiò o progettò:

  • il cannone a 3 canne per sparare in continuo,
  • il carro armato
  • la mongolfiera
  • il paracadute
  • la vite aerea (oggi lo chiamiamo elicottero)
  • la gru
  • il telaio meccanico
  • il ventilatore
  • il torchio per la stampa
  • sci galleggianti per camminare sull'acqua
  • il guanto palmato per nuotare più velocemente
  • lo scafandro per andare sott'acqua

I disegni leonardeschi sono la testimonianza di un periodo straordinario quale fu il Rinascimento italiano, ricco di cultura e grandi progetti. Una testimonianza che narra degli uomini e di ciò che essi esprimevano e producevano, delle macchine da loro create e usate per le costruzione di chiese, palazzi, fortezze, delle macchine per la guerra, per il lavoro, per la produzione e il commercio delle merci la cui disponibilità condizionava la vita dei potenti e delle loro corti.


Anatomia

Leonardo può essere considerato il fondatore dell’anatomia, studiò infatti la struttura di molti organi del corpo umano.

  • Inizia dal cranio perché lo considera il punto d’incontro di tutti i sensi e la sede dell’anima;
  • poi passa allo scheletro e alle ossa perché considerati elementi portanti della macchina umana;
  • poi lo stomaco e l’intestino;
  • infine i polmoni, i reni e genitali di entrambi i sessi.

Leonardo rivoluziona la tecnica dell’illustrazione anatomica e i suoi risultati sono straordinari.

Le sue innovazioni consistono:

  • nell’accompagnare le figure alle descrizioni;
  • nel disegnare una stessa parte da diversi punti di vista per avere un’immagine tridimensionale completa;
  • nell’utilizzo delle sezioni per analizzare l’interno degli organi.
  • Tuttavia la sua anatomia descrittiva venne ignorata a lungo e fu invece l’opera di Vesalio nel 1543 ad essere considerata rivoluzionaria.

C’è un episodio particolare che spinge Leonardo a sezionare un cadavere: la morte di un uomo molto magro di oltre 100 anni.. Poiché poche ore prima quest'ultimo gli aveva detto di sentirsi bene, Leonardo è curioso di scoprire la causa della morte.

Fisiologia

Leonardo studia l’anatomia per conoscere la struttura degli organi ma in realtà vuole arrivare a capire le funzioni delle varie parti del corpo. Ecco quindi gli studi di fisiologia che riguardano:

  • l’apparato muscolare che ha la funzione di “motore” della macchina umana e che viene considerato la base dell’espressione mimica dei sentimenti;
  • il cuore, i ventricoli e le valvole cardiache;
  • l’apparato respiratorio: Leonardo paragona il polmone ad un mantice che si riempie d’aria; scrive inoltre un piccolo trattato di fonetica in cui esamina i rapporti tra respirazione, fonazione e deglutizione;
  • l’apparato riproduttivo soffermandosi sulla crescita del feto nel grembo materno;
  • l’apparato digerente, che però non riesce a spiegare.

Leonardo è innovativo perché:

  • E' il primo ad affermare che il cuore è un muscolo e oggi una parte del ventricolo destro è detta appunto “trabecola arcuata di Leonardo”.
  • Anche i metodi di ricerca sono particolari: decide di bollire l’occhio in chiaro d’uovo per ottenere la coagulazione preliminare e poterlo sezionare meglio.
  • per evidenziare le funzioni reciproche degli organi e degli apparati li raffigura prima separati e poi riuniti, proprio come aveva fatto per la rappresentazione delle macchine.

Astronomia

Leonardo si occupa anche di astronomia.

Botanica

L'interesse di Leonardo per il mondo vegetale è legato alla sua attività di pittore: studia la natura per poterla dipingere in modo fedele. Le sue osservazioni sono talmente accurate da assumere valore scientifico.

Geografia

Leonardo si sofferma a studiare principalmente città, montagne e corsi d’acqua della Lombardia e della Toscana.

Realizza spettacolari planimetrie e cartine secondo la veduta aerea detta "a volo d'uccello", tipica delle carte di Leonardo.

Talvolta nelle cartine per gli itinerari usa una scala di riferimento per segnalare le distanze tra le località

Questo tentativo è considerato il primo passo verso lo sviluppo della cartografia moderna.

Geologia

Minuziosi disegni e appunti descrivono:

  • il processo di stratificazione delle rocce che Leonardo attribuisce al deposito e alla sedimentazione di materiali erosi dai fiumi, dai laghi e dai mari;
  • il modellamento della crosta terrestre per effetto dell'acqua in tutte le sue forme: ad esempio le piogge e i fiumi per Leonardo sono responsabili dello spianamento delle montagne;
  • la diversa natura (argillosa, sabbiosa…) degli strati che costituiscono le montagne per effetto di un diverso assorbimento dell'acqua piovana;
  • i fossili che per Leonardo sono antichi organismi viventi nei mari che un tempo coprivano le montagne.

L’innovazione di Leonardo consiste nell’aver osservato che gli strati di fossili dovevano essersi formati in tempi differenti permettendo di riconoscere diversi “cicli degli anni”: su tale concetto si baserà in seguito la distinzione tra ere geologiche.

Leonardo dimostra che il ritrovamento di conchiglie e animali marini fossili sulle vette delle Alpi è dovuto alla presenza in passato del mare e si rivolge ironicamente a coloro che lo attribuivano agli effetti del Diluvio Universale. Aggiunge anche che un diluvio avrebbe raccolto i fossili tutti insieme sul fondo mentre in realtà si sono ritrovati depositati in strati ordinati.

Idraulica

Leonardo studia in maniera approfondita i moti delle acque cercando di spiegare alcuni fenomeni che si verificano mentre un fiume scorre nel suo alveo:

  • perché si formano vortici e mulinelli?
  • Cosa avviene se vi sono ostacoli lungo il corso d'acqua?
  • Cosa provoca l'incontro tra onde o correnti diverse?
  • Quali esempi che si osservano nella vita quotidiana illustrano le proprietà di resistenza, elasticità e coesione dell'acqua?
  • Come è possibile calcolare la pressione dell'acqua a diverse profondità?

Di grande interesse sono i progetti di idraulica:

  • bacini artificiali per lo sfruttamento meccanico dell’energia idraulica,
  • canali con conche e chiuse per rendere navigabili corsi d’acqua con rapide e dislivelli;
  • sbarramenti per regolarizzare la portata dei corsi d’acqua.

Ottica

Leonardo è spinto a studiare l’ottica per completare gli studi di anatomia e fisiologia e per supportare la sua attività di pittore e di studioso della prospettiva.

Analizza infatti molti fenomeni legati alla visione nell’uomo:

  • la visibilità dei corpi in relazione alla distanza,
  • la persistenza delle immagini,
  • le variazioni del diametro della pupilla in diverse condizioni di luminosità,
  • la formazione delle ombre e delle penombre,
  • la possibilità di correggere i difetti della vista con lenti.

Indizi della vita quotidiana di Leonardo

L'attività di Leonardo a corte non si limita alla realizzazione di opere d'arte o alla progettazione di interventi architettonico-ingegneristici, troviamo numerosi indizi nei suoi studi in cui si diletta con attività più... frivole.

Leonardo stilista

Leonardo tessuto.png

Molti indizi fanno ritenere che Leonardo possa essersi occupato di disegnare abiti o quanto meno stoffe per abiti di personaggi di corte.

Sicuramente si è interessato alla progettazione di motivi per tessuti, uno dei quali è illustrato in un foglio accanto a studi sulla caduta di una vena d'acqua.

Feste e giochi

Egli è molto apprezzato anche come organizzatore di feste e spettacoli, di cui segue l'intero allestimento, dalla regia alle scene e ai costumi.

E molto amato a corte anche per la sua abilità nell'escogitare divertenti giochi di società, che costituiscono infatti uno dei passatempi favoriti dei nobili dell'epoca, come infilare monete in un bicchiere pieno d'acqua senza farla traboccare o piantare un chiodo con un unico colpo di martello.

Cappelli

Leonardo cappelli.png

In questa sequenza Leonardo rappresenta ventitré cappelli, interrompendo la seriosità di un foglio quasi interamente dedicato a indagini sulle luci e le ombre.

Leonardo da qui libero sfogo alla sua fantasia, raffigurando un intero campionario di copricapi, ciascuno diverso dall'altro, alcuni effettivamente in uso all'epoca - come il terzo da destra dell'ultima fila, reso famoso da Lorenzo il Magnifico - altri forse rielaborati o addirittura inventati.

Favole

Indizi sul carattere e la personalità di Leonardo si possono cogliere, ad esempio, nelle favole che l'artista compone in buon numero probabilmente per leggerle durante riunioni a corte o fra amici e forse addirittura per pubblicarle.

Da esse traspare una certa tendenza alla riflessione moraleggiante, in particolare sulla necessità di indagare le leggi del mondo naturale: solo chi le conosce, infatti, è in grado di farne buon uso e di non rimanerne travolto.

Un parpaglione* variopinto e vagabondo andava, una sera, discorrendo nel buio, quando vide in lontananza un lumicino.

Subito drizzò le ali in quella direzione, e quando giunse vicino alla fiamma si mise a ruotarle agilmente intorno guardandola con grande meraviglia. Com'era bella!

Non contento di ammirarla, il parpaglione si mise in testa di fare con lei quello che faceva di solito coi fiori odorosi: si allontanò, si voltò, e puntando coraggiosamente il volo verso la fiamma le passò sopra sfiorandola.

Si ritrovò, stordito, ai piedi del lume e si accorse, con stupore, che gli mancava una zampa e che la punta delle ali era bruciacchiata.

- Che cosa mi sarà successo? - si chiese, senza riuscire a trovare una ragione. Non poteva assolutamente ammettere che da una cosa tanto bella, com'era quella fiamma, gli potesse venire alcun male; e perciò, dopo aver ripreso un po' di forze, con un colpo d'ali si rimise in volo.

Fece alcuni volteggi, e di nuovo puntò verso la fiamma per posarvicisi sopra. E subito cadde, bruciato, nell'olio che alimentava la vivida fiammella.

- Maledetta luce - mormorò il parpaglione in fin di vita - Io credevo di trovare in te la mia felicità, e invece ci ho trovato la morte. Piango sul mio sciocco desiderio, perché ho conosciuto troppo tardi, e a mie spese, la tua natura pericolosa. -

- Povero parpaglione - rispose il lume - Io non sono il sole, come tu ingenuamente credevi. Io sono soltanto un lume e chi non sa usarmi con prudenza, si brucia.

Leonardo da Vinci

* grossa farfalla notturna, simile alla falena

Igiene

Se voi star sano, osserva questa norma:

non mangiar sanza voglia e cena leve,

mastica bene e quel che in te riceve

sia ben cotto e di semplice forma.

Chi medicina piglia, mal s'informa.

Guarii dall'ira e fuggì l'aria grieve;

su diritto sta, quando da mensa leve;

di mezzogiorno fa che tu non dora.

EI vin sia temperato, poco e spesso,

non/or di pasto nè a stommaco voto.

Non aspettar ne indugiare il cesso.

Se fai esercizio, sia di picciol moto.

Col ventre resuppino e col capo depresso

non star, e sta coperto ben di notte.

EI capo ti posa e tìen la mente lieta.

Fuggi lussuria e attienti alla dieta.

Un Leonardo attento all'igiene emerge da questo spiritoso sonetto, che contiene una serie di norme di buon senso per mantenersi in salute.

La poesia, molto conosciuta all'epoca, non è però opera dell'artista che si limita a trascriverla, probabilmente nel periodo del suo soggiorno romano.